Fondo degli statuti

La Biblioteca Angelica tra le sue collezioni possiede un importante fondo di statuti relativi alla città di Roma.

Si tratta di volumi e opuscoli che cronologicamente vanno dal XVI al XIX secolo; i più antichi appartengono al Fondo Antico della biblioteca, mentre la parte più cospicua, giunse in biblioteca negli anni immediatamente successivi all’unità d’Italia e al conseguente passaggio del patrimonio librario dell’Angelica allo Stato italiano.

Inoltre, proprio in quegli anni, in particolare tra il 1883-1884, l’Angelica acquisì la parte della biblioteca appartenuta alla Famiglia dei principi Massimo, relativa alle opere di romanistica.

Contemporaneamente acquisti o  donazioni, come quella del Cav. Ettore Novelli, ampliarono il Fondo degli statuti, tanto che negli ultimi anni del XIX secolo la Direzione della Biblioteca sentì la necessità di compilare un catalogo di tale materiale. In realtà più che di un catalogo, si trattava di un inventario, che raggruppava 1351 pezzi, con le opere disposte per “parola chiave” sotto la confraternita o l’organizzazione, con l’indicazione del titolo, del luogo, dell’anno di stampa e dalla collocazione. In tale occasione si cercò inoltre, in qualche modo, di creare un Fondo destinato a tali opere raggruppandole tutte, o quasi, sotto una stessa collocazione che, per ragioni che rimangono oscure, oggi non esiste più.

In tempi recenti, attraverso lo spoglio degli inventari, e l’esame diretto delle opere, si è riusciti a identificare i singoli pezzi: molti di essi sono relativi alle Congregazioni religiose sviluppatesi dopo il Concilio di Trento, con il preciso intento di offrire un sostegno alla confessione cattolica minacciata dal diffondersi del protestantesimo; altri sono relativi alle arti e mestieri e illustrano il vivere quotidiano della Roma dei secoli passati.