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Bacheca 4 - Giappone

GERARDO MERCATORE E JODOCUS HONDT

Atlas Minor Gerardi Mercatoris …

Amsterdam, 1631

Rappresentazione geografica del Giappone presente all’interno dell’Atlas Minor di Gerardo Mercatore, una raccolta di 143 mappe incise in rame pubblicata in diverse lingue, tra cui il latino, a partire dal 1628. L’opera fu concepita nel 1607 (anno della prima edizione) come versione ridotta dell’atlante in folio Atlas sive Cosmographia dello stesso Mercatore.

AURELIO FILUCCI

Sermoni sopra tutti gli evangelii Dominicali, Festivi, & Feriali dell’Anno …

Venezia, 1586

Il samurai Hasekura Tsunenaga (noto anche come Filippo Francesco Faxicura) fu a capo dell’ambasceria giapponese diretta in Messico e poi in Europa per conto di Date Masamune, signore del feudo di Sendai. Approdata a Civitavecchia, la spedizione – la prima missione diplomatica giapponese in Italia – giunse a Roma nel 1615 e il 3 novembre ottenne udienza in Vaticano da papa Paolo V: in questa occasione, Hasekura consegnò al pontefice una preziosa lettera decorata in oro con un messaggio del Date Masamune, il quale chiedeva di poter instaurare un trattato commerciale con il Messico e dichiarava il suo favore nell’accogliere missionari cristiani nelle sue terre. La delegazione nipponica rimase nell’Urbe fino al 4 gennaio 1616, allorché si mise in viaggio per fare ritorno in Giappone. In Biblioteca Angelica si conservano vari resoconti dell’ambasceria all’interno di un’opera miscellanea e nella Historia del regno di Voxu del Giapone dello scrittore Scipione Amati.

ANONIMO

Relatione della solenne entrata fatta in Roma da D. Filippo Francesco Faxicura …

Roma, 1615

Progenitore del moderno fazzoletto di carta, questo foglio in tessuto washi per il viso veniva utilizzato in Giappone da diversi secoli prima che la spedizione di Hasekura approdasse in Europa. In un resoconto dell’epoca, registrato durante una sosta dell’ambasciata nella baia francese di Saint Tropez, si legge che i giapponesi “…si soffiano il naso in soffici fogli setosi della grandezza di una mano, che non usano mai due volte, e che quindi buttano per terra dopo l’uso, e furono deliziati nel vedere che le persone attorno a loro si precipitavano a raccoglierli…”.