Fondo Santangelo e Libretti d’opera

La Biblioteca Angelica possiede, all’interno del suo patrimonio librario antico, un’importante raccolta di libretti d’opera, preziosa testimonianza della cultura musicale di alcune realtà locali italiane tra il Settecento e l’Ottocento.

I libretti rappresentano la parte più cospicua e interessante della Miscellanea Santangelo, raccolta proveniente dall’antica famiglia napoletana dei Santangelo (Nicola Santangelo, Busso 1754 – Napoli 1851), e contenente, oltre ai libretti, anche opere teatrali di vario genere.
Non è possibile stabilire con certezza la data di acquisizione, ma si può supporre che l’intera raccolta sia arrivata in Angelica negli anni del passaggio di gestione dagli Agostiniani allo Stato italiano, intorno alla seconda metà del 1800.

I libretti, una volta acquisiti, sono stati rilegati insieme alle commedie, alle tragedie e perfino alle traduzioni di drammi francesi, che insieme costituiscono la sezione teatrale.

I 954 libretti d’opera secondo il formato e per grandi linee in base all’argomento, sono stati raccolti in volumi e infine collocati nella cosiddetta “Stanza dei Frati”.
La collezione consta di 1987 esemplari. Le opere contraddistinte dal n. 1931 al n. 1984, costituiscono una sezione a parte conservata nelle Miscellanee Rare.

I testi risalgono a un periodo storico che va dalla prima metà del ‘700 alla prima metà dell‘800: il libretto più antico Lo cecato fauzo è del 1719, il più moderno è Cleopatra del 1879.
All’interno della sezione di teatro, una fisionomia a parte acquista il gruppo di circa 60 commedie, farse e atti unici scritti per la maschera napoletana del Pulcinella, si tratta di un importante valore documentario dei testi strettamente legati a peculiari aspetti della cultura meridionale.

La commedia più antica che appare nel fondo è un testo anonimo del 1803, La battaglia amorosa.
La maggior parte delle opere furono stampate e rappresentate a Napoli e, in quanto tali, costituiscono una significativa testimonianza dell’epoca e della cultura napoletana tra Settecento e Ottocento.

Gli oltre 400 volumi del Fondo Santangelo che rappresentano il resto della miscellanea esclusa dalla sezione teatrale, rappresentano, nel loro complesso, una panoramica dell’erudizione sia scientifica sia letteraria napoletana del XVIII secolo.
Per la maggior parte si tratta di relazioni e memorie accademiche, estratti dagli atti dell’Accademia Pontaniana, della Società di storia e antichità, o dell’Accademia Ercolanese, sotto forma di opuscoli che raramente superano le 50 pagine.

Troviamo, in sintesi, le testimonianze di molti aspetti della vita civile e letteraria della società napoletana dell’epoca: scritti di giurisprudenza in più di 40 volumi, opuscoli politici e di scienze matematiche, fisiche e chimiche, 56 volumi di poesie e circa 50 fra opere di archeologia e belle arti, nonché opuscoli di economia pubblica e manifatture, di medicina e chirurgia e molti altri di argomento vario.
Sezione particolarmente interessante è costituita dalla raccolta di archeologia e belle arti.
Sono questi i testi che esprimono lo spirito degli esponenti più rappresentativi del mondo della cultura partenopea costituito da eruditi e studiosi di cui i Santangelo, come proprietari di un museo tanto ammirato, erano parte attiva e interessata.

É disponibile la consultazione on-line dei Libretti d’opera della Biblioteca Angelica.
Dal sito del Dipartimento di Beni Culturali – DBC Alma Mater Studiorum, Università di Bologna –  Progetto CORAGO http://corago.unibo.it/.
Per accedere alle schede descrittive e alle riproduzioni basta selezionare la Biblioteca Angelica dalla maschera di ricerca di Libretti http://corago.unibo.it/libretti.