Il codice, composto alla fine del XIII secolo, contiene il carme di Pietro da Eboli, De Balneis Terrae Laboris, sulle proprietà curative delle acque termali della zona tra Pozzuoli e Baia, più noto sotto il titolo De balneis Puteolanis.
Dedicatario e ispiratore del carme fu Federico II di Svevia sol mundi, che ebbe occasione di sperimentare di persona le virtù dei bagni di Pozzuoli.
Si tratta di un manoscritto riccamente illustrato da diciotto stupende miniature a piena pagina, che illustrano il testo dei diciotto epigrammi che lo compongono, insieme trattato scientifico e componimento poetico.
Le miniature, opera di un solo artista, sono chiuse da una stretta cornice di colore azzurro, verde o rosso, e sono realizzate con la tecnica degli sfondi in foglia d’oro. Costituiscono uno dei più importanti esempi di miniatura dell’Italia meridionale, forse della Sicilia, nel Duecento: elementi bizantini si giustappongono a motivi realistici, architetture romane a cupole orientali. Le figure umane hanno fisionomie comuni e sono rappresentate con poche varianti, al contrario, vari e fantasiosi i riferimenti paesaggistici e le ambientazioni.
Provenienza: Il codice appartenne nel ‘700 a Mario Guidarelli, come testimoniato dalla nota di possesso alla c. 1r. Pervenuto in Biblioteca Angelica tramite la biblioteca di Domenico Passionei. Nell’inventario della biblioteca del card. Passionei Ms. Parmense 878, p. 453.
Bibliografia:
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