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Sala delle “lunette”
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Le lunette del mezzanino

Le pareti della sala sottostante il salone monumentale del Vanvitelli, attualmente adibita a sala di bibliografia, sono ornate da quattro lunette a tempera che solo recentemente sono state oggetto di interesse. Da un attento studio condotto alcuni anni or sono si è finalmente riusciti a identificarne l’autore e a ipotizzarne una datazione. Si tratta di quattro paesaggi relativi al mondo dell’economia: dal lavoro in campagna, alle officine meccaniche (dove compaiono i pali della luce), ai trasporti marittimi e ferroviari, fino alle colonie popolate da figure arabeggianti riconducibili all’espansionismo italiano in Libia.

Queste caratteristiche forniscono utili suggerimenti per supporre una datazione orientativamente intorno al 1911-12.

Direttore della Biblioteca Angelica in quegli anni era Domenico Gnoli, ma ricerche nelle sue carte d’archivio non hanno fatto emergere nessuna commissione, nessun preventivo relativo alla decorazione di questa sala: quindi nessun incarico istituzionale ma piuttosto un ornamento “spontaneo”.

Passiamo ora a identificare chi si cela sotto le iniziali F.C. che compaiono nel fondo di una botte al centro della lunetta che raffigura il paesaggio marino.

Lo Stato italiano, a partire dal 1891, aveva messo a disposizione di “giovani artisti meritevoli” la possibilità di un soggiorno quadriennale a Roma e in un racconto di Guido Marangoni apparso nell’ articolo che Franco Grasso dedica all’opera di Francesco Camarda in “Nuovi quaderni del Meridione” viene descritta la “topaia di via della Scrofa” dove soggiornarono per quattro anni Francesco Camarda assieme ad Armando Spadini e Raffaele Uccella, tutti e tre vincitori del Concorso al Pensionato di Stato del 1910. L’ipotesi plausibile potrebbe quindi essere quella di una dimostrazione o di una sfida di Camarda, giovane di pittore di “figura”, di soli 23 anni, a Spadini, già all’epoca dedito al paesaggio, con la conseguente richiesta di intervenire nei locali appena restaurati. Forse proprio la vicinanza e l’influenza che i due giovani esercitarono uno sull’altro in quegli anni di convivenza romana sta alla base di questa esercitazione paesaggistica che ancora oggi si può ammirare nella sala di bibliografia della Biblioteca Angelica.

Francesco Camarda, Lunetta con paesaggio raffigurante il lavoro di campagna. 1911-1912

Francesco Camarda – Lunetta raffigurante officine meccaniche, 1911-1912

Francesco Camarda – Lunetta rappresentante paesaggio con trasporti marittimi e ferroviari, 1911-1912

Francesco Camarda – Lunetta rappresentante paesaggio coloniale, 1911-1912

Bibliografia:
Maria Serena Rita Biblioteca AngelicaLe lunette del mezzanino (Tesi di Laurea Facoltà dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia di Viterbo, anno accademico 2005-2006).