Raccolta Bodoniana

La raccolta Bodoniana presente nella Biblioteca Angelica consta di 540 esemplari ed è sufficientemente rappresentativa di tutta la produzione tipografica e dell’iter tecnico artistico di Giambattista Bodoni. La maggior parte delle opere furono acquistate dalla Biblioteca nel 1919 dal conte veneziano Nicolò Papadopoli e vennero a incrementare quel primitivo gruppo di edizioni Bodoniane (circa 50) presenti in Angelica già dagli ultimi anni del XVIII secolo. Fu infatti proprio per interessamento del padre agostiniano Agostino Giorgi, prefetto della biblioteca negli anni 1752-1797, insigne studioso in lingue orientali ed estimatore dell’attività svolta dal giovane Bodoni presso la Stamperia di Propaganda Fide che la biblioteca riservò una particolare attenzione a questo genere di edizioni.

Non è infatti casuale che la Biblioteca possegga l’esemplare degli Epithalamia exoticis linguis reddita (1775), contenente l’iscrizione dedicatoria al Padre Giorgi, l’Alphabetum Tibetanum (1762), opera dello stesso, l’Euchologion (1764) opere uscite dalla Tipografia di Propaganda Fide, preziose testimonianze dell’apprendistato romano del giovane Bodoni.

La collezione Bodoniana presente in biblioteca documenta l’attività della tipografia parmense sin dai suoi primi anni; dai Fregi e majuscole incise e fuse da Giambattista Bodoni (1771), ai molti componimenti di occasione nei quali l’autore cedette al gusto settecentesco del libro illustrato, ornato da fregi, vignette, finalini, ma anche da frontespizi con lapidi, medaglie che ricordano lo stile impero, nei quali il Bodoni spesso si avvalse della collaborazione di abilissimi calcografi. Accanto alle tante pubblicazioni celebrative uscirono dall’officina bodoniana una serie ricchissima di classici latini e greci nei quali l’autore abbandona la decorazione e aspira ad una concezione della tipografia “pura”, tesa a dimostrare che la magnificenza, in un’edizione, deve essere conseguita con i soli mezzi tipografici.

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