Liber memoralis di Remiremont
Membranaceo; scritture diverse, prevalentemente onciale; sec.IX-XII; cc. 79; mm. 313×242.
Si tratta del Liber Memorialis dell’Abbazia di Remiremont, un memoriale liturgico, un vero e proprio registro contenente tutti i nomi delle persone, viventi o defunte, da ricordare nelle preghiere.
La stesura fu iniziata nel IX secolo, ma nel manoscritto sono contenute registrazioni appartenenti ai tre secoli successivi e quindi sono presenti mani e scritture diverse. L’ornamentazione consiste in una serie di iniziali ornate, decorate con intrecci geometrici, i colori sono viola, rosso scuro, giallo e oro in foglia.
Caratteristiche sono le arcate che ornano le pagine, decorate con intrecci geometrici, esse poggiano su colonne che a loro volta poggiano su scalini. Alcune presentano capitelli composti da semplici mensole, altre capitelli più grandi di forma vegetale, simili a un capitello corinzio, altre ancora mostrano capitelli ornati da elementi zoomorfi. Le colonne sono caratterizzate da decorazioni a intreccio geometrico.
Forme e temi sono legati alla tradizione della produzione manoscritta del periodo carolingio e ottoniano.
Provenienza: La storia del codice dalle ultime registrazioni del XIII secolo fino alla sua comparsa in Italia nel XVIII secolo resta incerta.
Nel 1767 Amaduzzi descrive per primo, con notevole accuratezza, il manoscritto di Remiremont, egli sostiene di averlo incontrato dapprima in cenobio Amternensi seu Aquilano eremitarum Augustinensium poi, in insigni biblioteca Angelico-Passionea eorundem Eremitarum in Urbe.
Resta ignoto come il manoscritto originario della Abbazia di Remiremont in Lorena, sia arrivato in Italia. È verosimile che il manoscritto sia arrivato in Italia portato dallo stesso Passionei, al ritorno da una delle sue missioni all’estero, inserendolo nella propria biblioteca confluita successivamente tra i fondi dell’Angelica.
Bibliografia:
Narducci, Catalogus codicum manuscriptorum praeter graecos et orientales in Bibliotheca Angelica olim Cenobi Sancti Augustini de Urbe, Romae, Typis Ludovici Cecchini, 1893, tomo I, p. 3-5. Tellenbach G., Uno dei più singolari libri del mondo: manoscritto 10 della Biblioteca Angelica in Roma, in Archivio della societàromana di storia patria, III serie, volume XXII, anno XCI, fascicolo I-IV, pp. Chiapponi B., Descrizione del codice anglicano 10. Tesi di laurea del corso di Laurea in Lettere, Università di Roma Tre. A.A. 2005-2006.