Liber horarum
Il codice, databile alla seconda metà del sec. XV, è un prezioso esempio dell’arte della miniatura fiamminga. Esemplato in scrittura gotica su una sola colonna, contiene un Libro d’Ore secondo l’uso di Roma e si compone delle seguenti parti: il Calendario, l’orazione a Gesù Cristo, gli Uffici della Croce e della Passione, dello Spirito Santo, della Beata Vergine Maria, i sette Salmi penitenziali, le Litanie, l’Ufficio dei defunti.
Il manoscritto è decorato da 15 miniature a piena pagina inserite in una cornice ornamentale. Nel foglio accanto a ogni miniatura si ripete il motivo della cornice ornamentale che in questo caso però circonda il testo scritto arricchito da una iniziale miniata in oro, blu e rosso. Le cornici sono tutte su fondo dorato con fiori, frutta e animali di vari colori, secondo un tipo di decorazione caratteristico di gran parte della produzione di Libri d’Ore tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, nei Paesi Bassi meridionali.
Provenienza: Anche questo codice, come per altri codici, non si sa come sia pervenuto nel fondo dei manoscritti della Biblioteca Angelica. Sul recto della II carta di guardia vi è una nota manoscritta in inchiostro marrone, piuttosto sbiadito, con il nome di colui a cui il codice apparteneva, prima che venisse a far parte del fondo manoscritto angelicano: “padre Lucareli”.
Bibliografia: Narducci, Catalogus codicum manoscriptorum praeter graecos et orientales in Bibliotheca Angelica olim Cenobi Sancti Augustini de Urbe, Romae, Typis Ludovici Cecchini, 1893, tomo I, p.410. Maria Vergine Madre Regina Le miniature medievali e rinascimentali, Roma, Biblioteca Vallicelliana, dicembre 2000 – febbraio 2001, a cura di C.Leonardi e A. Degl’Innocenti, Roma, 2000, p. 420, n.70 a cura di C. Casetti Brach. Cavalli M.-Terlizzi F., Legature di pregio in Angelica. Secoli XV-XVIII, Roma, 1991, n.47. Luciani A., La miniatura e la prossima esposizione d’arte antica in Roma, in La Nuova Antologia II, XXXVII, 1833, p.318. Amiet R., Catalogue des livres liturgiques manuscrits conserves dans les archives et les bibliothèques de la Ville de Rome, “Studi medievali”, 27, 1986, p.941.