Busti marmorei

A conclusione dei lavori di ristrutturazione che interessarono l’intero convento e in particolare il nuovo “vaso Vanvitelliano”, gli Agostiniani commissionarono i busti marmorei che attualmente ornano le porte di accesso ai ballatoi. Tra i documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Roma, all’anno 1764, è registrata una spesa di 150 scudi a favore di Gaspare Sibilla. “Scultore pontificio”, artefice o responsabile dell’acquisto di molti marmi confluiti nel museo Pio-Clementino, probabile allievo di Pietro Bracci e dal 1772 accademico di San Luca, Gaspare Sibilla è autore del busto dedicato al Cardinale Egidio Colonnacaratterizzato da una folta barba e dalla berretta cardinalizia e di quello che ritrae Benedetto XIV in abiti pontifici.

A Pietro Bracci è invece da attribuire il busto di Clemente XIII “il Papa presente” che differisce dagli altri per le spalle larghe, il taglio più lungo e un’evidente asimmetria delle pieghe della mozzetta.

Non si hanno notizie d’archivio dell’ultimo busto, dedicato al cardinale veronese Enrico Noris, bibliotecario della Vaticana, che aveva lasciato la sua raccolta libraria alla Biblioteca Angelica. Molto probabilmente si tratta di un’opera di Francesco Moratti, scultore padovano al quale erano stati commissionati anche altri busti di religiosi collocati nella vicina chiesa di Sant’Agostino, il cardinale è rappresentato col volto solcato da rughe evidenti che le conferiscono un marcato senso di realismo.