Nel 2005 la Biblioteca Angelica fu avvicinata da Marcello Cardone (1927-2009) per un lascito di poco più di 800 opere appartenute alla sua famiglia. La raccolta si compone in gran parte di libri di letteratura, in varie lingue, pubblicati per lo più tra il XIX e il XX secolo.
Diversi membri della famiglia Cardone avevano ricoperto importanti incarichi per conto di Casa Savoia a Torino e a Firenze e poi a Roma al tempo della nascita dello Stato unitario.
La sua formazione culturale comprese studi di natura storico-letteraria e scientifica. Antifascista, partecipò alla lotta partigiana creando dopo l’8 settembre la Brigata Stalin che operò tra l’Umbria e le Marche. Nel 1978 fu tra i promotori della ricostruzione dell’Unione Sindacale Italiana, il sindacato degli anarchici.
In Luciana Coen (1908-1991) Marcello Cardone trovò non solo la moglie, ma anche la compagna nelle lotte sociali e civili. Assistente sociale, si dedicò al suo lavoro con sincera partecipazione a favore degli innocenti e dei disprezzati della società. Il suo diario, Il diritto di vivere, descrive la lotta, durata ben quarantaquattro anni, all’interno delle varie strutture assistenziali romane ed è una denuncia di come pregiudizi sociali e immobilismo amministrativo possano privare gli esseri umani più deboli dei loro diritti.
Malgrado le travagliate vicende che hanno portato alla sua configurazione attuale il Fondo ha una sua propria identità e unità e le opere in esso contenute possono essere definite come le letture più intime, quelle che hanno contribuito non solo a formare le conoscenze quanto a definire le aspirazioni e la percezione dei protagonisti di questa storia familiare della media borghesia romana. Accanto alle opere di filosofia trovano posto letture di evasione, libri di letteratura italiana ma anche francese, inglese e americana. L’italiano resta la lingua maggiormente presente, con 463 opere sulle 802 totali, ma non mancano testi in varie lingue anche in ambiti non letterari.