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Willem Janz Blaeu (Alkmaar 1571 – Amsterdam 1638)

[Globo terrestre] / Guilhelmus Janssonius Alcmarianus Auctor et sculptor [Amsterdam : Willem Jansz Blaeu], 1599 [ca 1:37.500.000]. - 34 cm diam.

Primo stato della prima edizione del globo terrestre di Willem Blaeu, di cui la Biblioteca Angelica possiede gli unici due esemplari conosciuti, insieme alle corrispettive sfere celesti.

 Sfera in cartapesta, internamente vuota, ricoperta di gesso, sulla quale sono applicati dodici fusi e due calotte di carta incisa a bulino. Circolo meridiano in metallo con la divisione in gradi; circolo dell’orizzonte in legno ricoperto di carta stampata con la divisione in gradi, il calendario, i segni dello zodiaco e i nomi dei venti. Supporto originale in legno.

 Questo “teatro portatile della terra e del mare”, come lo stesso autore lo definisce nella dedica, rappresenta una sintesi della conoscenza della terra alla fine del XVI secolo, epoca in cui la stagione delle grandi scoperte geografiche ancora non si era conclusa e i confini del mondo erano in corso di definizione. Così, mentre l’Europa, l’Asia e l’Africa sono ben delineate e abbondano di indicazioni e nomi geografici, i contorni dell’America settentrionale appaiono ancora incerti e in più punti inesatti; i nomi delle località si concentrano lungo le coste e diventano sempre più radi man mano che dall’America meridionale si procede verso nord. Un vasto continente australe, “Terra Australis Magallanica”, occupa un’area molto estesa intorno al polo antartico spingendosi fino al sud dell’America, dove ingloba la Terra del Fuoco.

 Il globo è arricchito da disegni e iscrizioni racchiuse in cornici, contenenti la dedica, l’avviso al lettore, un elogio di Vasco de Gama ed un testo sulla scoperta dell’America. Raffigurazioni di animali e gruppi di indigeni popolano i continenti; navi, pesci e figure mitologiche sono disegnati negli spazi degli oceani, insieme a dodici rose di trentadue venti.

Secondo stato della prima edizione (ca. 1598) del globo celeste di Blaeu, costruito nel 1603, a distanza di quattro anni da quello terrestre, al quale doveva essere affiancato. Come il globo gemello è una sfera in cartapesta, internamente vuota, ricoperta di gesso, su cui sono applicati dodici fusi e due calotte di carta. Supporto originale in legno.

Le stelle, disegnate in oro, sono comprese nei disegni delle costellazioni di cui fanno parte, opera presumibilmente dell’incisore Jan Pietersz Saenredam. Di ciascuna costellazione è indicato il nome in latino e in greco, ad eccezione delle nuove costellazioni australi, delle quali è dato solo il nome in latino; una legenda posta nella regione australe dà indicazione dei segni utilizzati per distinguere le stelle in base alla loro grandezza e di quello usato per le nebulose.

L’autore afferma di aver rappresentato con grande precisione le stelle, nella loro esatta posizione all’anno 1600, e di averne accresciuto il numero, grazie alle osservazioni astronomiche del suo maestro Tycho Brahe e di Federico Houtman, scopritore di dodici nuove costellazioni nell’emisfero australe. Una tabella consente inoltre di calcolare la posizione degli astri negli anni passati e futuri.

Un ritratto di Tycho Brahe campeggia in cornice nell’emisfero meridionale, presso la costellazione della Fenice.

 Le due coppie di globi possedute dalla biblioteca sono identiche eccetto che nel supporto: una coppia ha il supporto originale in legno, l’altra un supporto di epoca posteriore, in metallo.

Willem Janz Blaeu (Alkmaar 1571 – Amsterdam 1638)

Sphaera stellifera ... / Guilielmus Ianssonius Alcmarianus [Amsterdam : Willem Jansz Blaeu], 1603 34 cm diam.

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